Sito Storico "Un Omaggio al DUCE" - Online dal 28 Luglio del 2000 un impegno sempre rinnovato perchè non dobbiamo mai dimentichare quello che ha fatto Benito Mussolini per l'Italia e per gli Italiani. Portare avanti la sua idea è il nostro compito. Il Ventennio Fascista è stato l'unico, dopo duemila anni a ridare gloria all'Italia. W Il DUCE W Il Fascismo !

La Storia del Ventennio

Verso la Fine

Quando la linea gotica parve stabilizzarsi, tedeschi e fascisti ripresero fiato. Mussolini stesso si mosse per la prima volta (a parte i due viaggi per incontrarsi con Hitler) e il 16 dicembre 1944, nel Teatro Lirico di Milano, tenne un discorso, in cui apparve nuovamente, e per l’ultima volta, rinfrancato, in grande forma, annunciando che le armi segrete tedesche avrebbero condotto le potenze dell’Asse alla vittoria. Fece però anche qualche apertura: oltre a ribadire il progetto di riunire una Costituente (ma a guerra finita), e pur conservando il partito unico, si sarebbero ammessi altri gruppi col diritto di controllo e di critica sugli atti della pubblica amministrazione: "Gruppi, disse, che partendo dalla accettazione leale, integrale e senza riserve del trinomio Italia, repubblica, socializzazione, abbiano la responsabilità di esaminare i provvedimenti del governo e degli enti locali, di controllare i metodi di applicazione dei provvedimenti stessi e le persone investite di cariche pubbliche". Il 14 giugno 1944, dopo una dura battaglia a Cassino, nella quale andò distrutto il celebre monastero, e dopo nove mesi gli Alleati liberarono Roma, donde i tedeschi si ritirarono senza ingaggiare battaglia. Il giorno dopo gli Alleati sbarcavano in Normandia. In agosto i tedeschi persero anche Firenze, duramente provata dalle distruzioni, e il fronte si stabilizzò lungo la "linea gotica", dove la guerra avrebbe ristagnato fino alla primavera del 1945. Intanto la guerriglia partigiana e antipartigiana, alla quale ultima partecipavano attivamente, con i tedeschi, i vari reparti fascisti (in modo particolare le famigerate Brigate Nere), si faceva sempre più aspra, con scontri aperti tra le parti opposte. C’è stato chi ha sostenuto che forse la Repubblica di Salò costituì un diaframma tra i tedeschi e gli italiani nelle zone occupate dai primi. Ma questa tesi è smentita dai fatti: i "repubblichini", come con significativa deformazione linguistica venivano chiamati gli aderenti al fascismo di Salò, collaborarono con i tedeschi nella lotta antipartigiana, nelle terribili repressioni, nelle rappresaglie e nelle stragi; e in qualche caso andarono perfino al di là degli stessi tedeschi. Del resto la cosiddetta Repubblica Sociale Italiana contava ben poco: la somma e la sostanza dei poteri erano in Italia nelle mani dei comandi tedeschi. Ai "camerati" italiani essi affidavano il compito più odioso, quello delle funzioni poliziesche di basso rilievo e l’attiva partecipazione alla lotta contro il movimento partigiano. Chi comandava molto in questo periodo era Pavolini. Nel gennaio 1945 furono decretate le prime socializzazioni di imprese industriali d’interesse nazionale, che continuarono poi nel marzo per molte industrie siderurgiche, meccaniche, chimiche, cartarie, grafiche, giornalistiche, come la Fiat, la Montecatini, l’Alfa Romeo, la Dalmine, la Burgo e molte altre. Ma dalle votazioni alle quali gli operai erano chiamati per la formazione delle loro commissioni i più si astennero. Ormai la liberazione era imminente e il tentativo fallì miseramente.

--- TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE ---

 


"Un Omaggio la Duce" © copyright 2000-2014
Tutto il materiale pubblicato in questo sito è di proprietà dei rispettivi autori