Nel vortice di passioni della vita sentimentale di Benito Mussolini un
posto di rilievo lo occupa una donna assolutamente dimenticata e che forse ha
voluto farsi dimenticare: la francese Madga Brard.
Nata nel 1903 a Pontivy, in Bretagna, la Brard fu un astro del pianoforte.
Bambina prodigio, allieva prediletta di Cortot a Parigi, si diplomò al
conservatorio a dodici anni conquistando il primo premio di eccellenza. A
diciannove anni aveva già guadagnato una notorietà mondiale quando tenne
nel Nordamerica una lunghissima tournée di 120 concerti. Cresciuta alla scuola
romantica, Magda Brard era una grande virtuosa della tastiera. La sua stella,
tuttavia, ad un certo punto cessò di brillare e quel talento giovanile finì
oscurato dalla tragedia del secondo conflitto mondiale. Già all'inizio degli anni
Quaranta, infatti, la Brard abbandonò la scena pubblica per offrire le sue delizie
musicali a circoli di uditori ben più ristretti.
Confinata, per così dire, in una ricca villa del lago di Como, circondata dagli agi
e dagli ozi di una condizione privilegiata che strideva con il dramma della
guerra, la grande artista agì protagonista in uno scenario malsano sul quale si
agitavano, come comprimari, personaggi da basso impero. Per lei, a guerra
conclusa, fu dunque inevitabile finire processata per collaborazionismo e
spionaggio. Ma - e qui sta la sorpresa - fu tratta in salvo per intervento di
Togliatti, il quale, nel suo ruolo di Guardasigilli, diede una prova da manuale
del suo ineguagliabile cinismo, cedendo alle pressioni del governo di Parigi che
reclamava la Brard libera in territorio francese. Un episodio non privo di risvolti
torbidi, poco cristallini.
Ma ciò che più ci interessa di Magda Brard è il suo rapporto con Benito
Mussolini. Una vicenda inedita che è rimasta sepolta per oltre mezzo secolo,
calata in una coltre di ambiguo silenzio, stretta in un riserbo dettato da ragioni
di convenienza. La stessa Brard ha fatto di tutto per cancellare le tracce di
quella relazione nata sulla scia della passione musicale del dittatore, che trovò
una facile esca nel fascino un po' esoterico di Magda, donna abilissima
nell'usare la magia del suono come arma di seduzione.
Mussolini e Magda furono amanti: il loro rapporto non durò molti anni, ma
certamente è da classificare tra le relazioni stabili e non occasionali che ebbero
un ruolo importante nell'esistenza del Duce. I due si conobbero alla fine degli
anni Venti e si frequentarono sino all'inizio degli anni Trenta. Poi cessarono di
essere amanti, ma restarono buoni amici, e i loro contatti continuarono fino
alla vigilia della morte di Mussolini. A memoria vivente di questa relazione vi è
anche l'enigma di Vanna, la secondogenita di Magda Brard della quale il primo
marito della pianista, il piemontese Michele Borgo, disconobbe la paternità.
Parecchi indizi convergono nel dimostrare che Vanna, nata nel 1932, sia
proprio figlia di Benito Mussolini.
L'ennesima rivelazione sulle prodigiose virtù procreative del Duce.
Non proprio. Siamo infatti convinti che dietro i misteri di Magda e di sua figlia
si celi una storia intrigante che porta senza ombra di dubbio all’alcova del
focoso, quanto magnetico, amateur romagnolo».
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